In volo alla ricerca della felicità

Winfried Conradi nella vita ha insegnato musica. Ha una
certa età e la tendenza a sublimare ogni cosa con una dose smisurata di giocosa
vitalità. Un impulso costante allo scherzo che lo porta ad avanzare nella sua
vita e in quella degli altri con passo lieve, disarmante e semplice. Ines è sua figlia, una trentenne in carriera che sembra
appesa a una corda pericolosamente sospesa sopra il vuoto. Winfried non la vede
quasi mai, è separato dalla moglie e di Ines ha perso molte cose. La incontra
quasi per caso alla vigilia del suo compleanno. Lei è in partenza per Bucarest
dove lavora come consulente per una società tedesca. In uno slancio dettato dal cuore e dall'istinto il padre la
segue e si presenta in Romania. E lei se lo ritrova così, come un ingombro
affettuoso, a metà tra imbarazzo e gioia. Comincia un gioco fatto di scherzi, simulazioni, finte
identità e strategie che fluttuano tra lezioni di marketing e lezioni di vita.
I due dividono le giornate e la casa di lei con un misto di stupore e
insofferenza, finché Winfried fa a Ines una semplice domanda: sei felice? Lei è incapace di rispondere, come probabilmente tutti. Ma
si ritrova improvvisamente e inaspettatamente a girare su se stessa come un
derviscio, una trottola velocissima che ha preso il via e non riesce più a
fermarsi.
"Vi presento Toni Erdmann" è un film uscito a ridosso di
questa primavera. Dunque non è una prima visione estiva. È uno di quei film che
viene riproposto, insieme ad altri usciti durante l'inverno, in diverse sale in
questa stagione calda, pesante e povera di titoli.
È soprattutto un'occasione. L'invito sincero è di cercarlo,
come un tesoro prezioso, nei pochi cinema che lo rimettono in calendario. E se
è introvabile sul grande schermo, di ricorrere alle tecnologie home video e
guardarlo sul divano di casa.
Chi è Toni Erdmann? Un omone goffo con una parrucca lunga e
nera. È un gigantesco grillo parlante che irrompe in qualunque situazione Ines
cerchi di condurre e controllare.
Più lei cerca di organizzare la propria vita intorno ad un
lavoro che le sembra il centro del mondo, più Toni/Winfried la riporta a quella
semplice domanda: sei felice? Ma lo fa con lievità, nonostante la sua mole; lo fa
con dolcezza, nonostante appaia ruvido e sconnesso; e con amore, nonostante la
sua insistenza sembri senza cuore.
Felicità è una parola a cui difficilmente diamo senso. Ha la
stessa relatività che nell'universo hanno lo spazio e il tempo, elementi nei quali
siamo immersi e che non afferriamo.
Nel suo volteggiare Ines arriva a un meraviglioso culmine
che la porta ad accogliere nuda gli ospiti arrivati per festeggiare il suo
compleanno. È talmente presente a se stessa che questa è la regola: chi vuole
partecipare alla festa deve essere nudo. La sua nudità è leggera, è come il
derviscio che danza totalmente rapito dal proprio girare in tondo.
Questa naturalezza che sembra paradossale, uno shock per il
mondo che sta intorno, è la chiave per non avere paura, per smettere di vivere
la vita come se fosse una lunga lista di cose da fare e intanto lei, la vita,
scorre e passa oltre.
Cosa sarà di Ines e di Winfried? Cosa sarà delle decisioni
da prendere, della carriera, della lista della spesa? E della felicità, che
sarà di lei?
Uno dei film più belli di questa stagione e di molte altre,
a parer mio.
Annotazioni: "Vi presento Toni Erdmann" della regista Maren Aden è una produzione europea (Germania e Austria). È stato premiato a Cannes e agli European Film Awards, oltre ad essere stato candidato ai Premi Oscar, Golden Globe, BAFTA, Cesar. Nonostante sia molto lungo (162′) scivola allegro e impetuoso come un ruscello di montagna, concede immersioni profonde e fa ridere, tanto e con il cuore. È girato con un tocco mirabile che lo tiene lontano da qualsiasi pesantezza. Una dote rara e preziosa per qualsiasi film.
Sul film "Vi presento Toni Erdmann" di Maren Aden
pubblicato su remweb.it il 14 luglio 2017