Il lato selvaggio di Hampstead

Una storia che ha un sapore di favola e che è ispirata alla
vita vera di Harry Hallowes. Chi è Harry Hallowes? Un irlandese che ha girato
il mondo trovando poca fortuna e che infine è arrivato a Londra senza nulla e
ha iniziato a vivere a modo suo. A Hampstead precisamente, lussuosissimo
quartiere nei sobborghi della capitale inglese, dove la speculazione edilizia è
l'attività principale. Harry occupa un pezzetto di terra all'interno di una
proprietà in disuso con un valore inestimabile. In quei pochi metri quadri di
cui ha preso possesso costruisce una baracca che diventa la sua casa e ci vive
bastando a se stesso per molti anni.
Quando l'area viene venduta a un gruppo immobiliare - da
quelle parti i terreni valgono oro - Hallowes, che ci abita da quasi vent'anni,
esercita il suo diritto di usucapione e il tribunale gli dà ragione. Diventa
così legittimo proprietario di un fazzoletto di terra che per la sua posizione
vale oltre tre milioni di sterline, ci passa il resto della vita e alla sua
morte lascia tutto a due associazioni che si occupano di senzatetto.
Una storia intensa che diventa un film. "Appuntamento al
parco" di Joel Hopkins è un bel film per una sola ragione, anzi due: Diane
Keaton, attrice meravigliosa per stile e personalità, nei cuori di molti fin
dai suoi esordi negli anni Settanta con storie, atmosfere, avventure
metropolitane, figure femminili piene di ispirazione, e Brendan Gleeson, attore
possente che all'eleganza della Keaton contrappone una splendida ruvidezza.
Il film è costruito su di loro, ha senso grazie a loro. Lo
avrebbe anche per via della storia che racconta, particolare in sé e che
stimola pensieri e suggestioni dense, attuali, urgenti. Mi riferisco
all'urbanizzazione selvaggia di cui siamo vittime un po' tutti e alle scelte di
vita che a volte ci travolgono.
Nel film il compratore che vuole sfrattare Donald dalla sua
casa nel parco è un'impresa immobiliare che intende costruire appartamenti di
lusso. Emily è una vedova che abita in un elegante appartamento proprio lì di
fronte. Appartiene a quel mondo patinato da cui Donald vuole tenacemente stare
lontano, ma è piena di debiti, pesante eredità del marito defunto. La contrapposizione
è tra le regole di un mercato selvaggio e la natura selvaggia del parco, tra la
vita superficiale e perfettamente omologata alle aspettative sociali e quella
controcorrente, magari solitaria ma libera, autodeterminata.
Questioni che aprono riflessioni e orizzonti pieni. Tutte
però lasciate un po' a se stesse nel film. Il regista punta sul rapporto intimo
e delicato tra i protagonisti, li rende messaggeri di due mondi che si
incontrano e in parte si scontrano, ma non va a fondo delle cose. In verità ci
ha già abituato a commedie sofisticate, giocate sui sentimenti, dove magari la
storia è labile ma sostenuta da attori di carattere. In "Oggi è già domani" lo
scenario è sempre Londra, a giocarsela sono Emma Thompson e Dustin Hoffman, lo
fanno alla grande, con stile, empatia e una bravura fuori misura.
Nonostante il retrogusto di occasione mancata, Appuntamento
al parco però non delude. Soprattutto ci immerge in percorsi fantasiosi che
sono alla portata della vita di tutti. Non è necessariamente un sogno. È una
realtà possibile. Donald è ai margini della città, della condivisione, della
vita. Incontra Emily, anche lei ai margini o meglio a un culmine di
sopportazione e di senso. Nessuno dei due ha vent'anni e tutta la vita davanti.
Sono anime attempate e con una certa scorza, abbastanza forti e vulnerabili da
credere e lottare per qualcosa che li fa stare fuori dal coro, fuori dai
canoni, ma dentro l'essenziale. Dentro le cose sincere, in se stessi,
nell'amore.
Non è una favola. Quanto è necessario crederlo.
Annotazioni: Diane Keaton è una donna meravigliosa e forte, di lei non dico altro, chi non ha visto i suoi film è un privilegiato che può cominciare a farlo. Brendan Gleeson nella sua carriera è passato da film e ruoli avventurosi - "Le crociate", "Troy", svariati "Harry Potter" - a storie più sofisticate come "Il sarto di Panama", "In My Country", "La regola del silenzio". Joel Hopkins ha girato pochi film, il citato "Oggi è già domani" è del 2008.