Come gli haiku dal verso libero

12.01.2023

Non vediamo l'immensa distesa di Tokyo, non abbiamo alcun sentore dei circa quindici milioni di abitanti che la animano. Al contrario, percepiamo spazi piccoli, angusti, affastellati uno accanto all'altro. Ed è da questo che ci rendiamo conto del tanto, del costipato, dell'essenziale. In questa "moltezza" vivono Ryota, la moglie Kyoto, il figlio Shingo e la madre Yoshiko. È il "Ritratto di famiglia con tempesta" che il regista giapponese Hirokazu Kore-Eda dipinge come un acquerello e compone come una serie delicata e intensa di haiku.
A Tokyo è in arrivo un tifone, con questo fanno ventiquattro dall'inizio dell'anno. Qualcosa a cui i giapponesi sono abituati. La radio laconica ripete la notizia e raccomanda alla popolazione di mettersi al riparo. Ma la questione sta sullo sfondo, è un refrain ripetuto meccanicamente, un dettaglio che scompone di poco le vite di tutti.
Il tifone è in arrivo e Ryota si muove come un gatto che sente la tempesta ancora invisibile. È uno scrittore, famoso per un romanzo di successo e poi sconfitto dalla vita. Ha una moglie che lo ha lasciato e un figlio che vede una volta al mese. E ha una madre attorno alla quale tutto si muove: la famiglia, i sogni, i bisogni, il tifone.
Ryota vive nella speranza e nell'illusione di scrivere un altro romanzo. E intanto si arrampica su specchi lucidi e scivolosi per sopravvivere, pagare gli alimenti, dare un senso alle cose. Lavora per un'agenzia investigativa pedinando e ricattando, gioca d'azzardo per moltiplicare i guadagni ma quasi sempre perde, non si dà pace per il suo matrimonio fallito e per un figlio che la vita, le circostanze, le sue goffaggini gli portano via. In questa deriva fangosa e senza orizzonti lui è l'unico a restare fermo. Gli altri scorrono.
Perfino la madre, vedova da poco, con due figli inquieti e opportunisti, scorre come un fiume: perché hai buttato via tutte le cose di papà? Avete passato insieme cinquant'anni. Proprio perché siamo stati insieme cinquant'anni posso buttare via tutto.
Yoshiko è una forza della natura, nel senso che è lì radicata come una quercia, flessibile come un giunco, armonica come un soffio di vento, impetuosa come il tifone in arrivo.
È la rappresentazione dell'haiku. Questo antico e meraviglioso componimento poetico che racchiude in pochi versi l'essenziale. Il tanto nel poco. Il grande nel piccolo. L'universo nell'atomo.
Come le case. In questo film si vedono strade e case. Tutte colte nel dettaglio. Soprattutto la casa di Yoshiko è il centro attorno al quale ogni cosa accade. Un appartamento in un edificio come tanti a Tokyo, microscopico ma denso di universo dove ciò che è vitale scorre: l'inchiostro sulla carta, i gesti calibrati per attraversare spazi minimi, le porte le finestre gli armadi, tutti scorrevoli rigorosamente scorrevoli, l'acqua che disseta le piante. E con l'acqua il cibo. C'è molto nutrimento in questa storia. Yoshiko cucina per sé, per i figli, il nipote, la nuora. Ma lo fa con gesti liberi, colmi di possibilità, di scelta.
Così sono gli haiku: universi saturi di vita e natura che scorrono, di nutrimento e di possibilità offerti come pietanze.
Il tifone arriva e coglie la famiglia nella casa di Yoshiko. La tiene stretta nel piccolo universo delle possibilità e lì attende, osserva, riflette, parla, mangia, si scompone e ricompone senza sosta fino al mattino dopo. Ed è un altro giorno per tutti. Soprattutto per Ryota che nella tempesta ha perso e ritrovato tutto. O forse lo ritroverà.

Annotazioni: "Ritratto di famiglia con tempesta" era in concorso al Festival di Cannes 2016 nella sezione Un certaine regarde. Kore-Eda è autore, oltre che della regia, anche di soggetto sceneggiatura e montaggio. Voglio ricordare altri due suoi film densi e poetici come questo e come questo in concorso a Cannes: "Father and Son" (2013), che ha vinto il Premio della Giuria, e "Little Sister" (2015). Il titolo, che mi piace ripetere per l'armonia che scatena, "Ritratto di famiglia con tempesta", ha in sé la bellezza di un haiku.

Sul film "Ritratto di famiglia con tempesta" di Hirokazu Kore-Eda
pubblicato su remweb.it il 29 maggio 2017